martedì 1 maggio 2012

Pordenone 04/12


Sabato scorso sono riuscito ad andare alla Fiera di Pordenone. Quello di Pordenone è un appuntamento relativamente importante nel panorama fieristico italiano, dove il termine "relativamente" vuole davvero indicare la scarsità di eventi di un certo livello nel nostro Paese.
Tuttavia, nota positiva, la Radio c'era come motivo centrale dell'evento e la cosa ha almeno dato un senso al tempo speso per raggiungere il capoluogo friulano. E nel cuore dello spazio dedicato alla Radio, spiccava la SDR.

Perseus

La mia prima ed unica visita precedente a Pordenone fu quattro anni fa. Lo ricordo bene perché anche quella volta considerai la visita una specie di regalo di compleanno, e capitò proprio al mio quarantesimo. Quella volta partii per tutto il weekend con moglie e figlia e ci fermammo pure per la notte.
Questa volta invece sono andato da solo e, partendo da Modena, il viaggio avrebbe dovuto essere più breve. Non è stato così, in quanto l'itinerario comprendeva due cambi di treno con relativi tempi morti. Almeno, però, è stato più economico!
Per essere a Pordenone ad un a buona ora, sono dovuto partire prima delle cinque di mattina... Ma partire più tardi avrebbe significato arrivare dopo le 11, vanificando molto del tempo a disposizione.
Alla fiera ho trovato Vittorio IK4IRO, il quale era andato dalla sera prima. Al mio arrivo era proprio là, presso lo stand della nota ditta che distribuisce la SDR commerciale in Italia.
La fiera si estendeva per sei capannoni, due in più rispetto a quella di quattro anni fa, cosa che mi ha positivamente impressionato. A parte il capannone del car stereo, gli altri cinque erano dedicati all'elettronica
Gli stand relativi alla Radio erano nel capannone centrale. Mi ha fatto piacere notare che ancora c'è voglia di esporre il gusto della sperimentazione amatoriale.
Non a caso, in bella evidenza si potevano vedere il ricetrasmettitore da record in 47 GHz (QRB di 248 Km!)


ed una geniale loop in coassiale in cui i condensatori di accordo erano lattine di Coca Cola movimentati idraulicamente da una siringa!


C'erano soprattutto Sezioni ARI, associazioni radioamatoriali, anche estere, e astronomiche, studenti di ITIS e, non distante, anche un'area dedicata ai sostenitori di Linux, più che mai strumento che meglio si adatta alle attività amatoriali.
Il ricevitore Elad
 Lo stand della SDR mostrava, oltre ai noti sistemi Flexradio e Perseus, anche il PMSDR e la nuova scheda Elad, un ricevitore SDR molto semplice ma completo che rappresenta davvero una soluzione interessante entry level per chi decida di avvicinarsi alla SDR senza doversi impegnare troppo economicamente.
Interessante anche la soluzione di utilizzare l'Elad a frequenza fissa, a valle della IF di un apparato RTX portatile: in questo modo si ha la potenza dell'SDR in ricezione e la semplicità dell'RTX in trasmissione.

Probabilmente l'SDR desta ancora un po' di diffidenza, sia per la presunta complessità, sia per la sua natura fortemente software che pare snaturare la vocazione del Radioamatore a conoscere gli apparati in modalità discreta.
In realtà la fusione tra Radio e Software è probabilmente uno dei principali traghetti che permetteranno alla nostra passione di attraversare ancora qualche decennio, portandosi fortunatamente appresso anche cose come il CW, i contest, le antenne, i lineari... Anche solo per questo motivo si dovrebbe accettarla con maggior favore. Ma comunque e solo questione di tempo...

Il resto della fiera non si discostava dalla media delle fiere dell'Elettronica in generale, superandole sicuramente in spazio e quantità. Soprattutto lo spazio e la quantità ha permesso di avere un numero sufficiente di espositori di apparati ed accessori, strumentazione, surplus e componentistica discreta.
Inevitabile la presenza di prodotti che con l'elettronica non avevano nulla a che fare e la predominanza dell'informatica e della telefonia e, ahimè, dei prodotti e sottoprodotti cinesi, che della quantità ne hanno fatto un verbo, offuscando con prezzi appetibili in tempi di crisi, l'importanza della qualità.

Pur non essendo stato un evento di grande ispirazione, come invece avvenne quattro anni fa, tuttavia è stata una buona giornata, passata in mezzo all'elettronica, in buona compagnia e tra persone che, ognuno a suo modo, credono ancora nel potenziale della Radio di amatore.

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