sabato 31 maggio 2014

Un dipolo quasi-stealth da balcone

Qualunque sia la specializzazione e interesse specifico, qualunque sia la sua formazione, livello di conoscenza ed esperienza, un radioamatore sente davvero di essere tale quando comunica per radio, alla fine del QSO, quando ha spedito il proprio messaggio grazie alle sue sole forze, qualunque sia la distanza coperta.
Per questo motivo, non poter comunicare dalla propria abitazione è sentito come un handicap, una limitazione forte che solo la forza maggiore riesce a far passare come limitazione tollerabile.
Per quel che mi riguarda, ho sì in progetto di sistemare un'antenna in cima al palazzo, come merita, ma nel frattempo, dopo quasi tre anni dall'ultima stazione fissa e molti mesi dall'ultimo QSO con il mio nominativo, dovevo trovare una soluzione. E ne ho trovata una che sicuramente ha molti più aspetti interessanti di quel che può sembrare.
Il mio nuovo dipolo da balcone
Un approccio che dovrebbe caratterizzare i radioamatori è sì quello di realizzare tutta la stazione secondo le regole radiantistiche, senza però dimenticare che proprio la natura di radio-amatore deve spingere sempre a provare, anche quando le condizioni sono (o sembrano) avverse. Non essendo professionisti delle comunicazioni, ma amatori, non dovremmo auto-limitarci in presenza di condizioni al contorno diverse da come la teoria vuole, ma al contrario dobbiamo provare anche configurazioni bizzarre, con la possibilità magari di scoprire qualcosa di nuovo!

Una delle prescrizioni più ovvie della teoria delle antenne è quella che devono trovarsi quanto più possibile nello spazio libero, pena perdita di efficienza, impedenza incerta, ROS elevato e così via. 
Il passo successivo però, dovrebbe essere quello di non fermarsi di fronte alle limitazioni oggettive che non permettono il mitico "spazio libero". Voglio dire: fare un QSO con un antenna non efficiente e non ottimale è comunque molto meglio che tenere tutto spento perché non abbiamo le condizioni ideali!

Aver scelto un appartamento all'ultimo piano è stata certamente una scelta mirata a ridurre le distanze tra abitazione e copertura del palazzo. Tuttavia, c'è un'altro aspetto positivo negli appartamenti all'ultimo piano: i balconi sono spesso senza ostacoli e si prestano a qualche soluzione più o meno provvisoria. 
Il balcone del mio salotto è stupendamente rivolto a Nord e aperto in buona maggioranza, escludendo la palazzina che chiude la visuale negli ultimi 30 gradi verso Ovest. E' così aperto che nelle giornate limpide e serene si vedono le Dolomiti!
Allora, qualche settimana fa ho pensato di utilizzare questa bella esposizione per sistemare un dipolo
Mi sono subito reso conto che partire dalla teoria o da qualche simulazione al computer sarebbe stato inutile: i vincoli architettonici non permettono di utilizzare misure ottimali. Per cui l'approccio utilizzato è stato quello della lunghezza fissata dalle dimensioni del balcone e ... poi vedere che succede!
Altra importante non-idealità è la presenza della ringhiera di metallo sul fronte del balcone. Non importa: vedremo quello che succede!
Il balcone è lungo circa 8 metri. Per massimizzare la lunghezza, ho pensato di prolungare il dipolo anche verso il muro, formando angoli retti in prossimità dell'estremità della ringhiera. Anche la prossimità degli estremi del dipolo al muro è fonte di incertezza, ma vado avanti così.

Particolare del tirante
Un aspetto da curare al meglio, senza approssimazione, è stato invece quello dell'impatto visivo. Quello sì che doveva essere minimizzato: sappiamo bene quanto questo aspetto può provocare reazioni negative da coloro che ci stanno intorno. Per questo motivo era importante che i rami del dipolo non formassero catenarie, ma fossero più orizzontali e tesi possibile. Per poter far ciò, ho utilizzato delle corde di nylon collegate a tiranti con prigionieri, fissati alla ringhiera.
I tubi di PVC utilizzati come supporto li ho dipinti di verde per renderli più... green. HI!
Il balun autocostruito






Oggi ho completato il montaggio, con il balun costruito come ho descritto nel post precedente. Devo dire che è riuscito abbastanza bene. I pali sono lievemente incurvati verso l'interno, ma in generale il montaggio appare pulito.

Il test del dipolo, così com'è, ha mostrato un minimo di ROS a 1,5 intorno ai 7,050 MHz, mentre rimaneva altissimo in qualsiasi altra banda. Niente avrebbe fatto supporre l'accordo sui 40m (il dipolo è lungo meno di 10m), ma è stata una bella sorpresa. Con l'uso dell'accordatore si riesce ad utilizzarla su tutte le altre bande.



La prova era d'obbligo ed è andata bene: 2 QSO in 40m, uno con la Liguria ed uno con la Sicilia! Quest'ultimo mi ha davvero sorpreso considerando che il dipolo è completamente chiuso verso Sud dal mio stesso appartamento! Mi viene da credere che si tratti di riflessioni provenienti dalle Dolomiti, ma vorrei approfondire meglio... 
Ma, la soddisfazione del radioamatore di chiudere il contatto con un'antenna autocostruita e contro ogni previsione, è impagabile.

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